L’Inno Nazionale Italiano

Dopo la vittoria repubblicana nel referendum del 2 giugno 1946, si pose il problema di adottare un inno nazionale in sostituzione della marcia reale. La contingenza del momento portò ad assumere sia pure in forma provvisoria, nella riunione del Consiglio dei Ministri del 12 ottobre 1946, quale inno nazionale. quello conosciuto come «Il Canto degli Italiani» o «Inno di Mameli». Nonostante tale provvisorietà non sia mai stata sanata, questo canto, consolidato dalla prassi e dal tempo, non ha avuto necessità di ulteriori provvedimenti normativi per affermarsi come il simbolo musicale della Repubblica; è pertanto da considerarsi a tutti gli effetti l’Inno Nazionale italiano.
Nato sulla spinta patriottica del risorgimento, il canto fu scritto di getto nell’estate del 1847 dal diciannovenne patriota genovese Goffredo Mameli, che morì due anni più tardi, il 6 luglio 1849 durante la difesa della Repubblica romana. I versi di Mameli, che racchiudono un ardore patriottico, furono musicati nello stesso autunno del 1847 dal compositore genovese Michele Novaro, il quale infuse alla melodia impeto, dinamismo ed immediatezza tali da farne la colonna sonora della stagione dell’indipendenza.
Nelle sue cinque strofe sono racchiusi duemila anni della storia d’Italia: dalle gesta di Scipione l’Africano che a capo delle forze romane sconfisse Annibale a Zama nel 202 a.C. vincendo sui Carteginesi; alla battaglia di Legnano del 1176, nella quale la Lega Lombarda batté Federico Barbarossa; ai Vespri siciliani del 1282, scoppiati a Palermo contro i Francesi di Carlo d’Angiò. Per giungere alla difesa della repubblica di Firenze nel 1530, da parte del capitano Francesco Ferrucci contro l’esercito imperiale di Carlo V fino a concludere con la rivolta popolare di Genova del 1746 contro gli Austriaci, che ebbe come protagonista il giovane Giovanni Perasso detto «Balilla». Nell’ultima strofa, Mameli unisce l’Italia e la Polonia nella medesima lotta contro «l’aquila d’Austria» il cui dominio era destinato a durare ancora poco.

INNO NAZIONALE – il canto degli italiani

Musica di Michele Navarro
Parole di Goffredo Mameli

Fratelli d’Italia
L’Italia s’è desta,
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci,
l’Unione, e l’amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò

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