
La nascita degli ordini cavallereschi in senso moderno si ebbe con la rivoluzione francese e con il crollo delle monarchie assolute. Fino ad allora, gli istituti cavallereschi erano stati prerogativa della sola nobiltà, segno di distinzione e di privilegio. Particolarmente in Francia, essi apparivano d’ostacolo alle nuove teorie illuministe che miravano al principio dell’uguaglianza fra le classi sociali, all’abolizione dei diritti feudali e di ogni altro privilegio. Il vento della rivoluzione, nell’intento di far pulizia, spazzò via l’intero sistema onorifico francese. Salito al potere nel 1799, Napoleone si rese conto della difficoltà di far funzionare la complicata macchina dello Stato, quindi della necessità di riconoscere e premiare, con segni concreti e pubblici, i meriti individuali sia civili che militari, indipendentemente dall’estrazione sociale e dalle condizioni economiche. Fu così che, con una legge emanata il 19 maggio 1802, l’allora Primo Console della Repubblica Bonaparte istituì un nuovo sodalizio cavalleresco chiamato: Legion d’Onore, che già nella denominazione, da cui scompariva il termine «ordine», si distanziava nettamente dal precedente sistema monarchico.

La Legion d’Onore sopravvisse a tutte le vicende istituzionali francesi, resistendo alle due successive restaurazioni monarchiche e al Secondo Impero, giungendo con lievi modifiche fino alla Quinta Repubblica. Ancora oggi essa occupa un ruolo di riconosciuto prestigio, svolgendo una rilevante funzione sociale sia in patria che all’estero. Tale modello onorifico fu imitato, nel corso del XIX secolo, da tutti gli stati d’Europa, dando origine agli ordini cavallereschi nazionali di merito che riconoscono significative benemerenze acquisite dai cittadini. Ben presto gli ordini cavallereschi, da istituzioni tipicamente europee, si diffusero in ogni parte del pianeta, soprattutto attraverso il sistema coloniale di metà Ottocento. Oggi, si può dire che non vi sia Stato al mondo privo di ordini di merito.